Ad Aranno si è compiuto un cambiamento epocale, con l’abbandono dell’Assemblea a favore di una più moderna forma di democrazia: il Consiglio comunale. «Più volte i cittadini di Aranno hanno considerato questa opportunità, tuttavia – riferisce il Comune in una nota – il contesto non era favorevole, soprattutto a causa di difficoltà organizzative legate al coinvolgimento diretto della cittadinanza». Nonostante la crescita demografica – a metà Ottocento ad Aranno si contavano circa 300 residenti, numero dimezzatosi negli anni sessanta del secolo scorso per raggiungere oggi le 350 unità – la partecipazione alle Assemblee comunali è andata scemando. «Inoltre, non veniva mai raggiunto il numero legale richiesto per aprire regolarmente le sedute».
Lunedì 22 settembre, durante la riunione costitutiva del primo Consiglio comunale, il decano Carlo Tosi, aprendo i lavori, ha sottolineato come questa transizione fosse necessaria, richiamando le numerose «situazioni vissute male e demotivanti sia per i cittadini che partecipavano regolarmente alle sedute assembleari, sia per il personale municipale e amministrativo, che doveva spesso sacrificare due serate».
Grazie alla disponibilità di quindici persone, è stato possibile comporre il Consiglio comunale in forma tacita, ossia senza ricorrere all'elezione popolare. Un passo che ha segnato la fine delle tradizionali assemblee pubbliche. Per il dottor Tosi, questa scelta rappresenta però «il fallimento di un modello di democrazia diretta». Quindi ha ringraziato i cittadini che si sono messi al servizio della comunità. Il suo auspicio è che in caso di rinuncia di un consigliere comunale uomo si tenga presente che, attualmente, le donne nel legislativo sono solo tre.
Salvatore Gianinazzi è stato eletto alla presidenza del Consiglio comunale. Una sua interpellanza, presentata nel dicembre del 2024, chiedeva al Municipio di valutare l'introduzione del Consiglio comunale.
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